Razza italiana sfruttata in passato per la triplice attitudine (lana, carne e latte), derivata da una popolazione ovina autoctona transumante di ceppo appenninico incrociata con arieti Merinos Rambouillet. Infatti, secondo una tradizione locale, verso la fine del ‘700, il cardinale Adami ricevette in regalo tali arieti che il cardinale Lante della Rovere, amministratore dei beni papali, mandò poi in estate a monticare sull’Appennino umbro – marchigiano dando origine a questo nuovo incrocio. La selezione fu poi perfezionata negli anni 1820 – 30 per opera delle aziende Piscini e Rosi che riuscirono ad ottenere animali in grado di far fronte alla crescente richiesta di carne e formaggio per il mercato romano. La razza è attualmente in pericolo di estinzione data la sua scarsa produzione di latte, anche se di altissima qualità e molto redditizio dal punto di vista caseario.
La pecora Sopravvissana morfologicamente è l’archetipo di un ovino. Il muso dal bel profilo diritto con le orecchie piccole, mobili e orizzontali, ben si staglia dal tronco leggermente conico e ricoperto da un imponente vello. Le corna sono appannaggio dei soli arieti. La struttura robusta di questa pecora ricorda i lunghi tragitti della transumanza d’altri tempi. Ora è allevata da pochissimi proprietari solo per l’orgoglio di mantenere una razza autoctona. Infatti il pregio di possedere un mantello di lana merinos non viene apprezzato oggi dall’industria laniera e la produzione di lana diventa un onere come smaltimento di rifiuti speciali, mentre sarebbe auspicabile un suo recupero onde ottenere un filato di alta qualità, secondo solo a quello prodotto da pecore neozelandesi, che potrebbe soddisfare un mercato alla continua ricerca di fibre naturali.
Valori medi del latte: